Missione

Missione

La Curia Romana è l’insieme dei dicasteri e degli organismi che coadiuvano il papa nell’esercizio del ministero petrino. Infatti, come recita la costituzione apostolica Praedicate Evangelium (19 marzo 2022), «per rendere possibile ed efficace la missione pastorale del Romano Pontefice ricevuta da Cristo Signore e Pastore, nella sua sollecitudine per tutta la Chiesa, e per mantenere e coltivare la relazione tra il ministero petrino e il ministero di tutti Vescovi, il Papa “nell’esercizio della sua suprema, piena ed immediata potestà sopra tutta la Chiesa, si avvale dei Dicasteri della Curia Romana, che perciò compiono il loro lavoro nel suo nome e nella sua autorità, a vantaggio delle Chiese e al servizio dei sacri pastori”. In tal modo la Curia è al servizio del Papa e dei Vescovi» (Papa Francesco, Cost. ap. Praedicate Evangelium, II, Principi e criteri per il servizio della Curia Romana).

All’interno della articolata struttura curiale, la Penitenzieria Apostolica occupa il primo posto tra gli “Organismi di giustizia”, che con il loro servizio cooperano, ciascuno per il proprio foro di competenza, alla missione propria della Chiesa: «annunciare ed inaugurare il Regno di Dio ed operare, mediante l’ordine della giustizia applicato con equità canonica, per la salvezza delle anime, che nella Chiesa è sempre la legge suprema» (Papa Francesco, Cost. ap. Praedicate Evangelium, VI, Organismi di giustizia, art. 189, § 1).

La competenza specifica della Penitenzieria Apostolica è stabilita dagli articoli 190-193 della citata costituzione apostolica:

Art. 190

§ 1. La Penitenzieria Apostolica ha competenza su tutto quanto riguarda il foro interno e le Indulgenze quali espressioni della misericordia divina.

§ 2. È retta dal Penitenziere Maggiore, coadiuvato dal Reggente, ai quali si affiancano alcuni Officiali.

Art. 191

Per il foro interno, sia sacramentale che non sacramentale, essa concede le assoluzioni dalle censure, le dispense, le commutazioni, le sanazioni, i condoni ed altre grazie.

Art. 192

§ 1. La Penitenzieria Apostolica provvede a che nelle Basiliche Papali di Roma ci sia un numero sufficiente di Penitenzieri, dotati delle opportune facoltà.

§ 2. Sovrintende alla corretta formazione dei Penitenzieri nominati nelle Basiliche Papali e di quelli nominati altrove.

Art. 193

Alla Penitenzieria Apostolica è demandato quanto concerne la concessione e l’uso delle Indulgenze, fatte salve le competenze del Dicastero per la Dottrina della Fede per l’esame di tutto ciò che riguarda la dottrina e del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in ambito rituale.

La Penitenzieria svolge perciò un servizio meramente spirituale, immediatamente collegato con lo scopo ultimo dell’intera esistenza ecclesiale: la salus animarum. Scopo della Penitenzieria è quello di agevolare il più possibile i fedeli nel cammino di riconciliazione con Dio e con la Chiesa.

In un’epoca nella quale tutto viene spettacolarizzato, l’esistenza del foro interno e della Penitenzieria richiama con forza sia il diritto umano e naturale alla legittima riservatezza e preservazione della buona fama, sia il necessario, costante recupero di quello sguardo soprannaturale sulle cose di Dio e della Chiesa, senza il quale l’intero agire ecclesiale corre il rischio di ridursi a mero funzionalismo mondano.

Secondo una definizione classica, il foro interno è il complesso dei rapporti tra il fedele e Dio, nei quali interviene la mediazione della Chiesa, non per regolare direttamente le conseguenze sociali di tali rapporti, ma per provvedere al bene soprannaturale del fedele, in ordine alla sua amicizia con Dio, cioè allo stato di grazia e, quindi, in ordine alla vita eterna.

Oltre al foro interno sacramentale esiste anche un foro interno non sacramentale, che è dato dalla manifestazione della coscienza del fedele alla Chiesa al di fuori della Confessione ma, non di meno, nel segreto; l’esempio classico è quello della direzione spirituale, posta in essere con atti distinti e separati dalla Confessione sacramentale; oppure della manifestazione di coscienza fatta dai religiosi ai loro Superiori.

La Penitenzieria Apostolica si configura ecclesiasticamente come un “Organismo di giustizia”, poiché in essa si è chiamati a “giudicare” i singoli casi di coscienza. Tuttavia, essa ha specifiche caratteristiche, che ne determinano la differenza rispetto agli altri Organismi di giustizia della Curia Romana (Segnatura Apostolica e Rota Romana). Tali caratteristiche sono la riservatezza, l’assenza di contenzioso e la celerità.

La Penitenzieria svolge le sue funzioni normalmente tramite i confessori. In tal senso, tratta materie della massima riservatezza. Ciò non vieta ad alcun fedele la possibilità di ricorrere alla Penitenzieria in modo diretto. È bene comunque che i ricorsi siano presentati da un confessore, a garanzia sia della maggiore precisione dottrinale dell’esposto, sia dell’obiettività e dell’imparzialità del giudizio, sia infine per poter fornire alla stessa Penitenzieria maggiori dati circostanziati per un più preciso giudizio. Elemento costitutivo della riservatezza è la tutela assoluta dell’anonimato dei penitenti; pertanto, mai un ricorso deve includere il loro nome, né dati che possano, direttamente o indirettamente, condurre ad essi. Gli stessi rescritti della Penitenzieria devono sempre essere distrutti dopo averne data lettura al penitente, che ha sempre e comunque il diritto a non essere riconosciuto. Occorre porre sempre il penitente nelle condizioni per lui meno disagevoli.

La celerità con cui agisce la Penitenzieria è determinata dall’importanza delle materie da essa trattate per la salvezza delle anime. Tale dato non consente di ritardare risposte e decisioni. Ordinariamente, la Penitenzieria risponde nell’arco di ventiquattro ore dal ricevimento del caso. Non si tratta qui di “efficienza mondana”, ma del tentativo semplice e reale di tradurre, anche attraverso la celerità di una risposta, quella doverosa sollecitudine che tutti i pastori sono chiamati ad avere per le proprie pecore e che, in particolare, la Sede di Pietro desidera poter sempre manifestare. La gravità del peccato e lo splendore della divina misericordia inducono ad agire senza frapporre indugio. Caritas Christi urget nos! (2Cor 5,14).

La Penitenzieria Apostolica è un tribunale tutto speciale. Classificando tale dicastero fra gli Organismi di giustizia e, anzi, ponendolo al primo posto fra di essi, Papa Francesco ha voluto attribuirle un significato particolare, ricordando che la nostra vita – terrena e ancor di più eterna – non è segnata dalla giustizia, ma dalla misericordia di Dio.