VEGLIA DI PREGHIERA IN OCCASIONE DEL CONVEGNO DEI PRESIDENTI E ASSISTENTI DIOCESANI E DELEGAZIONI REGIONALI DI AZIONE CATTOLICA

Sacrofano (RM), Fraterna Domus, 19 ottobre 2024

 

MEDITAZIONE DEL CARD. ANGELO DE DONATIS
 PENITENZIERE MAGGIORE

 

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Non occorre che vadano: voi stessi date loro da mangiare!

 

Carissimi,

una Parola semplice, una risposta che spiazza ancora di più l’organizzazione della giornata, andata oltre il limite, oltre l’orario stabilito, oltre ogni programma.

Sì, la risposta di Gesù sembra proprio rompere uno schema rigido, corretto sotto ogni profilo: sembra proprio venire a capovolgere i passi, i programmi, gli itinerari già fissati e previsti nei tempi e nei modi. Questa risposta ci regala nuovi criteri pastorali, ci impone una formazione che coincida con la nostra conversione; non si accontenta di aggiustamenti, di soluzioni ovvie e sicure, ma ci chiede di assumere in noi i criteri dello Spirito.

Gesù dice con chiarezza che quelle donne, quegli uomini, quei ragazzi e bambini non occorre più che vadano; non occorre più che il popolo ritorni in  strade già percorse e forse ancora più deserte di dove ora si trovano e dove non hanno mai trovato vero nutrimento; non occorre seguire il già saputo, è il tempo del rischio impregnato di fede, è l’ora del nuovo che sappia di abbondanza, di vino nuovo in otri nuovi, di spazi fecondi e sereni, non più deserti, ma ricchi di pane spezzato insieme, non più nella solitudine delle proprie case e dei propri angoli. In tal caso sarebbe pure pane buono, ma sarà vuoto, senza fraternità, senza la cordialità delle relazioni.

La soluzione per il Signore non sarà tornare a cercare soluzioni solitarie, incerte. E’ la sfida della sinodalità: tutto si gioca in una soluzione che si cerca insieme, nella cordialità di aver mangiato insieme. Non c’è spazio per soluzioni pastorali lontane dal calore della relazione. Farli tornare a cercare da soli soluzioni forse più efficienti, li porterà pure a trovare sazietà, ma il rischio di avere il deserto nel cuore. Oggi il mondo, la nostra gente ha bisogno di parole che scaldino il cuore, ha bisogno non tanto della sostanza di cose già pronte, ma del fuoco dell’amicizia.

Non occorre che vadano indietro a cercare il cibo in una fiera di acquisti, in un banchetto di esperienze da scegliere tra tante, a mordere pezzi di cibo scaduto o camuffato: hanno bisogno di Vangelo vivo, vero, puro senza compromessi e annacquamenti.

I contesti cordiali e fraterni, limpidi e autentici, i contesti di popolo sono lo spazio più sicuro per far circolare il Vangelo, sono lo spazio dove è certa la presenza del Risorto e dove c’è certezza che si tratta di vera azione evangelizzatrice.

E’ bello che tu, Azione Cattolica, continui ad essere un segno materno, una realtà di Popolo, uno spazio dove l’amicizia tra laici, tra sacerdoti e laici, tra vescovi e Popolo sia uno spazio dove tu per prima, fedele alla tua vocazione, sappia dire alla nostra gente: Non occorre che torniate nelle vostre solitudini e deserti, ma desideriamo offrirvi una esperienza genuina di Chiesa. Ti auguro, Azione Cattolica, di continuare ad essere un atrio umile, dove tutti possano sperimentare il calore del fuoco, la dolcezza della fraternità.

C’è un secondo aspetto che risuona nell’invito di Gesù: non hanno bisogno di andare perché quel pane viene dato ora, è vicino, diremmo a portata di mano. Sì, il Signore è vicino, non devi pensare di andare lontano a cercarLo. E’ proprio vero quello che ci ricorda il Libro del Deuteronomio: “quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo?" (Dt 4.7).

Il Signore è qui, vicino: la forza evangelizzatrice anche della vostra associazione, così esperta nell’avvicinare tutti, è vera quando non andiamo dagli altri immaginando che non abbiano il Signore vicino, quando andiamo dagli altri da discepoli e non da maestri. Non occorre che vadano, perché la presenza del Signore è già qui, come il suo regno è già in mezzo a noi. I veri evangelizzatori non devono insegnare, ma solo far venire alla luce ciò che lo Spirito ha già operato.

La dinamica associativa dell’Azione Cattolica sia quella dello stupore, di vedere sempre vicino, all’opera, ora, l’azione dello Spirito. L’Azione Cattolica continui ad impegnarsi ad evangelizzare nella gratitudine nel vedere Dio vicino ai propri soci. Rimaniamo nello stupore nel vedere che siamo sempre preceduti dall’azione di Dio. Siamo evangelizzatori senza appesantire il cammino della nostra gente, costringendola a tornare indietro per cercare il Signore: preghiamo perché l’esperienza sinodale di questi anni aiuti davvero tutti ad annunciare che il dono di Dio è gratuito, è qui, ora, parla all’oggi e non ha l’amarezza di un gusto passato come fosse solo il risultato di una tradizione o che sia qualcosa che avremo solo in futuro, perché oggi ancora non c’è o non lo abbiamo meritato. Siamo annunciatori di una misericordia possibile, qui, adesso, per tutti. La misericordia non ammette ritardi, non possiamo permetterci di far attendere, di far tornare indietro nessuno senza aver gustato nei nostri percorsi e nei nostri ambienti la stabilità delle mani misericordiose del Figlio che moltiplica e riempie di pace ogni cuore.

Voi stessi allora date da mangiare! Quanta responsabilità che vorrei riconsegnare a voi stasera e mi lascio guidare da un versetto del salmo 144: una generazione narra all'altra le tue opere, annunzia le tue meraviglie.

Ho pensato a te, Azione cattolica, e questo versetto mi sembra proprio il commento più bello al versetto della responsabilità che il Signore ci affida. Tu, Azione Cattolica, hai saputo e sai donare pane da mangiare attraverso il dialogo fecondo che sai stabilire tra le generazioni. Non ti stancare di “narrare” la fede, non perdere l’entusiasmo nel vedere il pane moltiplicato tra le tue mani, non perdere la gratitudine nel vedere che ciò che doni ti è a sua volta donato gratuitamente. Entra nello sguardo del Figlio, alza gli occhi al cielo con Lui e lasciati avvolgere dalla sua benedizione e vedrai che la grazia si continuerà a moltiplicare. Corri, Azione cattolica, a dare il pane gratuito, ad affidarlo nelle mani di tutti perché non s’interrompa mai la gioia di narrare le meraviglie del Signore da una generazione all’altra. Così sia. 

 

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