INCONTRO CON IL CLERO E IL LAICATO DELLA DIOCESI DI BIELLA
Biella, Cattedrale di S. Stefano, 30 novembre 2024
INTERVENTO DEL CARD. ANGELO DE DONATIS, PENITENZIERE MAGGIORE
Biella: “Celebrare e vivere il Giubileo 2025”.
Sabato 30 novembre al pomeriggio nella Cattedrale di Biella si è tenuto l’evento “Celebrare e vivere il Giubileo”, che ha visto la presenza di S. E. il cardinale Angelo De Donatis, Penitenziere Maggiore; accanto a lui sull’altare erano presenti, fra gli altri, il Vescovo di Biella monsignor Roberto Farinella e don Massimo Minola. Inoltre nei primi banchi erano presenti le autorità civili.
Il Cardinale Penitenziere ha esordito invitando a leggere la Bolla Spes Non Confundit. La Bolla Spes Non Confundit di Papa Francesco è il documento ufficiale di indizione del Giubileo del 2025, un evento straordinario focalizzato sulla speranza come valore centrale per l’umanità. Il titolo, tratto dalla Lettera ai Romani (“La speranza non delude”), rispecchia l'intento di rinnovare la fiducia nel futuro e l'impegno a costruire un mondo più giusto e pacifico. Papa Francesco esorta i cristiani e tutta la comunità globale a rispondere alla crescente violenza, alla crisi ecologica e alle disuguaglianze economiche con azioni concrete di pace, giustizia e carità.
Il Card. De Donatis ha espresso come l’indulgenza è connessa con la Redenzione e perciò al centro della nostra vita di fede.
I peccati gravi ci privano della visione beatifica di Dio, ma l’assoluzione cancella i peccati confessati. Ma dopo l’assoluzione rimangono le pene temporali. Ad esempio, dopo il peccato con Betsabea, Davide ebbe il perdono da Dio, ma anche il castigo. Queste pene servono per la purificazione e non vanno considerate come vendette da parte di Dio.
Va riscoperta la bellezza del fatto che ciascun battezzato può soccorrere le anime del Purgatorio. Il Giubileo è legato al perdono dei peccati e alle indulgenze. La nostra speranza non consiste nel dare una pacca sulla spalla a qualcuno e dirgli “Coraggio!”; la speranza cristiana è dovuta al fatto che la nostra vita poggia su una roccia, che è Cristo.